IMAF CHEF’S CUP – Un finale da favola!
IMAF CHEF’S CUP – Un finale da favola!
Siamo arrivati anche al capitolo finale dell’appassionante gara di alta cucina che abbiamo avuto il piacere di sponsorizzare per diverse serate in questa edizione 2015, fornendo l’abbinamento ai piatti in gara con i nostri grandi vini.
Here we came to the final chapter of the exciting race of haute cuisine that we had the pleasure of sponsoring for several evenings in this year 2015, with the combination of our best wines to the dishes competing.
La competizione ha visto la sfida di molti cuochi italiani premiati con stelle Michelin che a coppie si sono confrontati lungo 7 tappe che si sono svolte tra gennaio e aprile nei prestigiosi Hotel del gruppo SINA di Roma, Firenze, Perugia, Viareggio, Milano, Venezia e Torino.
The competition saw the challenge of many couples of Italian chefs with Michelin star that have faced 7 races which were held between January and April in the prestigious hotel group SINA of Rome, Florence, Perugia, Viareggio, Milan, Venice and Turin.
Il 22 Giugno a Milano si è decretata la coppia vincitrice tra le due coppie giunte in pari merito nella classifica generale con 78/100 e martedì 24 novembre siamo giunti al termine dell’appassionante sfida con la finale tra gli Chef Raffaele Ros e Nicola Dinardo.
Avevamo avuto il piacere di conoscere i due sfidanti nella sfida di Viareggio, nella stessa serata speciale in cui abbiamo presentato al pubblico la novità della nostra nuova linea Am@uZ.
On June 22 in Milan has been decreed the winning pair between the two couples that were arrived in parity in the overall standings with 78/100 and Tuesday, November 24 we came to the end of the exciting challenge with the final between the Chef Raffaele Ros and Nicola Dinardo.
We had the pleasure of meeting the two challengers in the challenge of Viareggio, in the same special evening in which we presented to the public the news of our new line Am@uZ.
Venezia, con il suo scrigno di tesori e misteri, è la città ideale per tornare a cucinare dei piatti ispirati al mondo delle favole. Questo ultimo atto della gara vuol essere un vero e proprio tributo agli animali e al simbolismo che ispirano da sempre nei racconti.
Venice, with its treasure trove of treasures and mysteries, is the ideal city to return to cook dishes inspired by the world of fairy tales. This last act of the race wants to be a real tribute to the animals and the symbolism in the stories that have always inspired.
Tutto ha inizio nell’elegante” Hotel Centurion Palace”, presso l’Antinoo’s Lounge Restaurant dove i commensali sono stati introdotti alla cena con l’antipasto del resident chef Livan: “Carpaccio d’anatra con sale affumicato, salsa di pere aromatizzate al distillato di uve bianche locali e chicchi di melograno” ispirato al “Il brutto anatroccolo” di Andersen al quale è seguito, sempre di sua creazione, il primo piatto “Risotto al topinambur con lamelle di mandorle e scaglie di Castelmagno”.
It all starts in the elegant “Hotel Centurion Palace”, at the “Antinoo’s Lounge Restaurant” where diners were introduced to dinner with the appetizer of the resident chef Livan: “Carpaccio of duck with smoked salt, pear sauce flavored with local brandy of white grapes and pomegranate seeds ” inspired by “The Ugly Duckling” of Andersen which is been followed, again of his own creation, by the first dish “Risotto with Jerusalem artichokes with sliced almonds and grated Castelmagno cheese”.
Per accompagnare i forti sapori di queste prime portate è stato scelto il Chianti Rufina “Podere Il Pozzo” annata 2014. La potenza dei sentori del sangiovese è quanto di più consono per ripulire il palato del complesso intreccio di sapori proposti.
To accompany the strong flavors of these first dishes was chosen the Chianti Rufina “Podere Il Pozzo” vintage 2014. The power of the scents of Sangiovese is the most suited to clean the palate of the complex interplay of the flavors offered.
E’ stata poi la volta di Raffaele Ros che ha proposto un secondo ispirato alla favola “Il Bue e la Rana” di Esopo.
“Una volta una rana vide un bue in un prato. Presa dall’invidia per quell’imponenza prese a gonfiare la sua pelle rugosa. Chiese poi ai suoi piccoli se era diventata più grande del bue. Essi risposero di no. Subito riprese a gonfiarsi con maggiore sforzo e di nuovo chiese chi fosse più grande.
Quelli risposero: “Il bue”.
Sdegnata, volendo gonfiarsi sempre più, scoppiò e mori.
La morale è…”Essere sempre se stessi è la cosa migliore”.
Per accompagnare questo elegante secondo abbiamo scelto le note armoniose del Am@uZ “Dominante”.
It was then the turn of Raffaele Ros who brought a second inspired by the fairy tale “The Ox and the Frog” of Aesop.
“Once a frog saw an ox in a meadow. Taken by envy for his impressiveness began to inflate his wrinkled skin. Then, he asked his children if he had become larger than the ox. They said no. Immediately, began to swell with greater effort and again asked who was the greatest.
And they said again, “The ox”.
Indignant, wanting to swell more and more, burst and died”.
The moral is…”Always be yourself is the best thing”.
To accompany this elegant second we chose the harmonious notes of Am@uZ “Dominante”.
Per finire il dessert è stato invece realizzato da Nicola Dinato che si è ispirato, questa volta, a “Cappuccetto Rosso”. È lo stesso Chef Dinato a spiegare la filosofia della ricetta: «Il commensale “diventa” l’antagonista che si mangia il protagonista. Per entrare nella storia bisogna trasformarsi nel “Lupo cattivo”.
To finish the dessert has been achieved by Nicola Dinato who was inspired, this time, to “Little Red Riding Hood.” It’s the same Chef Dinato that explain the philosophy of the recipe: The commensal “becomes” the antagonist that eats the protagonist. To be a part of the history you must become the “big bad wolf”.
La mamma di Cappuccetto le aveva chiesto di portare alla nonna un cesto di dolci, vino e altre leccornie e addentratasi nel bosco, raccogliendo fiori e piccoli frutti. Lei incontrerà il Lupo che le indicherà la strada più breve (ma in realtà più lunga!) per arrivare alla casa della nonna. Lui, arrivando prima di lei, divoratosi la nonna e travestendosi da nonna, inganna Cappuccetto che poi verrà mangiata piano piano… e come tutte le fiabe, c’è sempre un finale… dolce.
Riding Hood’s mother had asked her to bring her grandmother a basket of sweets, wine and other delicacies and addentratasi in the woods, picking flowers and berries. She will meet the Wolf that will indicate the shortest way (but in fact the longest!) to get to Grandma’s house. Coming before her, he will eat the grandmother and will take her place, deceiving Riding Hood which will be then eaten slowly … and like all fairy tales, there is always a final … sweet.
La serata è stata presieduta da una giuria d’eccezione: Anna Mazzotti (caporedattrice di Food Vanity Fair), Claudio De Min (Gazzettino, Gambero Rosso e Identità Golose) e Daniele Gaudioso (addetto culturale di Accademia di Cucina nonché ispettore del Gambero Rosso).
The event was presided over by an exceptional jury: Anna Mazzotti (editor in chief of Vanity Fair Food), Claudio De Min (Gazzettino, Gambero Rosso and Identità Golose) and Daniele Gaudioso (cultural attaché of the Cooking Academy and inspector of Gambero Rosso).
At the end of the evening it was declared as winner the chef Raffaele Ros, with a score of 74/75, compared to the 68/75 of Dinato.
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