Articolo della rivista polacca MagazynWino
Articolo della rivista polacca MagazynWino
Presentiamo degli estratti, tradotti, di un articolo uscito sulla rivista polacca Magazynwino che presenta, con una bella recensione, la piccola grande realtà della Rufina e dei suoi vini.
We present some extracts translated from an article published in the Polish journal Magazynwino that presents, with a nice review, the small realities of Rufina and its wines.
Chianti Rufina: un nuovo stile!
Il Chianti Rufina lotta da anni con lo stesso problema. Nonostante il tratto originale del gusto del suo vino, i cui migliori rappresentanti in alcun modo sono da considerarsi inferiori ad un Chianti Classico, si trova alla periferia dell’interesse dei media.
Gli Italiani stessi, in realtà, non conoscono bene il Chianti Rufina: nel mese di agosto, durante quattro giorni di permanenza a Firenze, in molti ristoranti in cui mi sono recato, non avevano una conoscenza del Chianti Rufina, se non, al massimo, dei nomi di maggior spicco quali Frescobaldi e Selvapiana.
Per il momento resta condannato ad esser messo in secondo piano rispetto al Chianti Classico, ma il Consorzio Chianti Rufina cerca di promuovere il proprio prodotto in diverse maniere: ad esempio per novembre è prevista una degustazione comparativa di tra il Chianti Rufina vendemmia 2007 e il Premier Cru della Borgogna, dalla quale ci aspettiamo sicuramente ottimi risultati da entrambi i vini.
Il produttori locali non rinunciano al loro carattere autentico, che richiede pazienza e duro lavoro.
Il Chianti Riserva 2008, ad esempio, ha dimostrato con la sua “sensualità”, come è stata definita nel numero 3 / 2009 del Wine Magazine, di non essere un fenomeno isolato, ma di essere un vino sempre apprezzato e di spessore.
[…]
In tutte le degustazioni mi è molto piaciuto Selvapiana, con il suo equilibrio, la concentrazione di frutto, acidità e tannini, non troppo morbido, nè troppo duro.
Noi difendiamo la posizione che il vino deve maturare naturalmente ed invecchiare con dignità.
Inoltre, dopo la degustazione di Selvapiana, altri prodotti come Cedro, Il Lago, Fattoria di Grignano, Fattoria di Basciano – con la loro armonia, eleganza, ricchezza, finezza, hanno fatto sì che potessi affermare di aver degustato un vino semplicemente eccezionale.
Selvapiana non nasconde l’autenticità del suo vino, rustico, terroso, con un retrogusto di frutta, privo di vezzi civettuoli, un prodotto caratteristico per il marchio più riconoscibile della regione, quale è Frescobaldi.
In molti altri casi, un semplice Chianti si è rivelato più pregiato di un Riserva. Oltre a Colognole, Selvapiana e Marchesi Gondi, particolarmente apprezzato è stato il Pian de Sorbi Riserva 2008, dall’aroma sottile e complesso di ciliegie, torba, bosco e violette.
[…]
Un vino interessante è stato anche il Riserva 2008 de Il Pozzo – note piene di profumo, di bosco e di tartufo, un vino carnoso, concentrato, denso, ma elegante.
La maggior parte dei migliori vini di spessore oggi cerca proprio questo: una trama satinata e tannini morbidi già nella sua giovinezza.
[…]
Un po’ più difficile come prodotto è lo stile tradizionale del Colognole, di Travignoli e dei Marchesi Gondi. Ma è una tradizione che si unisce alla modernità. I Colognole Annate (2007, 2006 e 2004) che ho degustato erano fantastici e ancora giovani.
[…]
In generale, un vino buono nella sua giovinezza, invecchia anche bene. Alla fine non apprezziamo un prodotto solo perché ha potenziale, ma perché ci piace: probabilmente è un approccio più moderno e meno tradizionale.
The Italians themselves aren’t really familiars with the Chianti Rufina: in August, during the four-day that I staid in Florence, in many restaurants where I went, they had no knowledge of the Chianti Rufina, if not, at best, of the most famous names such as Frescobaldi and Selvapiana.
0 Comment