XXXIX Bacco Artigiano: le origini della manifestazione
XXXIX Bacco Artigiano: le origini della manifestazione
Se da un lato il tradizionale Corteo Fiorentino ed il Carro Matto non hanno deluso chi già conosceva la manifestazione e hanno sorpreso invece i turisti che si trovavano per caso in Piazza della Signoria o in Via dei Calzaioli in quel momento,
If one side the traditional procession of the Corteo Fiorentino and the Carro Matto did not disappoint those who already knew the event and instead surprised the tourists who happened to be in Piazza della Signoria or in Via dei Calzaioli at that time,
dall’altro il centro storico di Rufina, non abituato certamente ad esser invaso dai turisti, ha sicuramente saputo accogliere tutti coloro che sono accorsi per partecipare alla Festa.
from the other, the old town of Rufina, certainly not accustomed to being invaded by tourists, has certainly been able to accommodate all those who have flocked to participate in the festival.
La ricchezza dei festeggiamenti che hanno caratterizzato questa edizione del Bacco Artigiano, probabilmente anche in vista dell’anniversario dei suoi primi 40 anni ci hanno piacevolmente colpito e ci hanno invogliato a saperne di più sulle origini di questa festa.
The richness of the festivities that have characterized this Bacco Artigiano’s year, probably in view of the anniversary of its first 40 years, has impressed us pleasantly and so we were encouraged to learn more about the origins of this festival.
La prima Festa dell’Uva fu istituita in tutta Italia nel 1930 per volontà del regime col nome di “Festa Nazionale dell’Uva” e Rufina si distinse fin dai primi anni per impegno organizzativo e originalità di realizzazioni. Abbiamo ritrovato anche un trafiletto de La Nazione del 1930 dove viene descritta la prima manifestazione:
The first Grape Festival was founded in Italy in 1930 by fascist regime as “National Day of Grapes” and Rufina stood out for the organizational commitment and originality of achievements. We also found a blurb of the daily La Nazione of 1930 which describes the first event:
Fin dalla prima edizione vengono realizzati carri allegorici e carri coi fiaschi caricati a cesta, secondo la tradizione del luogo, carri che diventeranno poi il noto Carro Matto, simbolo del Bacco Artigiano. Il Carro Matto ricorda quando, durante la Repubblica Fiorentina, il 29 settembre di ogni anno, in occasione del vino nuovo, veniva costruita una piramide enorme di fiaschi che, dopo aver ricevuto la benedizione nella Chiesa di via Calzaioli, veniva portata al Palazzo della Signoria, dove il Gonfaloniere brindava insieme ai Priori alla salute del popolo fiorentino.
Since from the first edition are made allegorical wagons and wagons loaded with flasks “a cesta”, according to the tuscan tradition, which will then become the wagon known as Carro Matto, symbol of Bacco Artigiano. The Carro Matto remember when, during the Repubblica Fiorentina, on September 29 of each year, on the occasion of the new wine, was built a huge pyramid of flasks that, after receiving the blessing in the Church of Via Calzaioli, was brought to the Palazzo della Signoria, where the Gonfaloniere toasted with the Priors to the health of the people of Florence.
L’origine di questo particolare metodo di trasporto risale addirittura al XIV secolo, quando il rosso toscano veniva portato dal Chianti, in particolare da Poggibonsi e da Rufina, a Firenze all’interno dei fiaschi disposti a piramide (a cesta) su lunghi barrocci trainati da cavalli.
Il fiasco, tipico contenitore toscano, era un tempo l’unico utilizzato per il vino. Soffiati a bocca dal fiascaio, ne venivano realizzati in una quantità tale da avere addirittura una piazza a loro dedicata: il Canto dei Fiascai (tra via della Condotta e via Calzaioli), dove si trovavano le principali botteghe artigiane dove venivano realizzati sia i contenitori di vetro (fiaschi nudi) che il rivestimento in erbe palustri come sala o rascello. La paglia aveva la funzione di proteggere il vetro dagli urti e nello stesso tempo serviva come isolante termico contro le alterazioni della bevanda.
The origin of this particular method of transportation dates back to the fourteenth century, when the red tuscan wine was brought from the Chianti, in particular from Poggibonsi and Rufina, to Florence inside the flasks arranged in the shape of a pyramid (“a cesta”) over a long wagon driven by horses.
The flask, the typical Tuscan container, once was the only container used for wine. Blown from the flaskman, they were made in such a quantity as to have even a square dedicated to them: the Canto dei Fiascai, the Corner of Flaskmen, (between Via della Condotta and via Calzaioli), where there were the main workshops where were made both containers glass (flasks nudes) that the coating with marsh grasses such as sala or rascello. The straw had the function to protect the glass from bumps and, at the same time, served as a thermal insulator against deterioration of the beverage.
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